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Oggi come ieri me ne sono stato a casa per colpa di un raffredore, ma ho appena finito un buon caffe’ e cosi’ mi sento motivato e abbastanza sveglio di provare qualcosa nuovo. Scrivero’ una serie di brani da pubblicare sulla rete. Come potete immaginare un blog non e’ un gran’ che e nemmeno qualcosa di notevole ma ve lo sto notificando lo stesso perche’ mi servono lettori.

Per me questa e’ un’opportunita per capire e spiegarmi la cosa piu’ elusiva nella mia vita. Cerco una fisolofia di vita a cui posso associarmi fedelmente o almeno una base etica che non sia relativa e che distingue il buono dal male.

Dopo qualche anno di prova come un protestante, un buon corso di buddismo, un anno a una chiesa battista e due anni in Italia credendo in niente, sono pronto a esaminare altre filosofie con un’altra spinta forte.

Questa volta pero’ non approcero’ questo sogetto seguendo una linea definita da una corrente filosofica o religiosa ma invece notero’ le virtu’ che incontro in giro. Magari dalle cose che sembrano essere buone capiro’ un po’ di piu’ di questa cosa che chiamiamo virtu’.

Poi come si sfrutta ogni cosa nei tanti modi: qui pratichero’ il mio italiano usando voi, cari amici, come editori e pubblichero’ sul blog i miei appunti dei nuovi sistemi e tecnologie informatiche che dovrei communque studiare per lavoro.

Stamattina ho pensato che lo stoicisimo fosse ben adatto per la nostra fase tarda di capitalismo. Pero’ non lo credo piu’ dopo aver letto la sua pagina di Wikipedia. Quello sara’ un altro discorso.

Invece prima, pensiamo alla divisa e poi all’identita’ che porta, come una cosa buona. Di recente ho sentito grande orgolio giocando allo sport ultimate frisbee vestito nel nero-verde della prima squadra di Milano, i Donkey Divers. E mi affascina come la squadra accoglie nuovi giocatori immediamente, anche dalle altri parte del mondo, come se fossero vecchi amici.

La nostra uniforme non e’ militare ne’ legata alla cattiveria calcistica. Non rappresenta un’associazione esclusiva o elitaria e neppure eccellenza nel campo di gioco. Pero’ ai giocatori da piu’o meno tutto il mondo da’ la possibilita’ per alcuni minuti ogni tanto di stare assieme senza tante differenze. La divisa fa tutti uguali per un attimo e i ruoli dei giocatori quando viene indossata, sono volontariamente assunti da ognuno.

La divisa permette di trasferire le identita’ e permette al pubblico d’associare virtu’ e diffeti a chi la indossa. Per noi amatori sportivi non serve che lo spirito sia capito da tutti ne’ rispettato. Lo sport e’ una cosa che si fa nel tempo libero ma per chi si veste nella divisa statale, il suo comportamento, che e’ definito dal propio ruolo, diventa essenziale.

Sebbene tutto questo sia ovvio, serve per me scriverlo e magari ci penserete quando vi troverete in qualche divisa.