Il giardino


Mi sono svegliato piangendo stanotte disteso sul letto. Lacrime calde scivolavano giù per le mie guance. Ero per metà coperto con una gambe fuori delle lenzuole. Il quartiere di Trieste in cui dormivo per la prima volta era calmo. Un venticello faceva frusciare foglie e qualche uccello della notte cantava. Il sogno rincorreva chiaramente nella mia mente, ero ancora emozionato, volevo ancora piangere.

Nel sogno, entravo in un giardino nel momento dopo il tramonto. Sentivo un dolore, un calore nel torso, la parte sotto il mio cuore era smaciullatta da qualche macchina con denti di ferro o da qualche forte colpo appena presa. Camminavo zoppo per sedermi sull’erba. Avevo sete. Ero confuso. Con la mia mano cercavo di capire la profondità della cavità.

Non ero lontano dall’erba su cui potevo distendermi, Quando ho sentito una forza sulla mia braccia e una mano che prendeva il mio collo dall’altro lato. Mio fratello era lì a fianco a me per aiutarmi trovare il posto giusto. Guardandolo in faccia iniziavo a piangere, sembrava solo felice di vedermi come se fosse il nostro solito saluto quando ci ritroviamo dopo tante mesi a distanza.

Cadevo o mi è spento per l’ultimo passo e siamo arrivati a terra assieme spalla a spalla con le gambe incrociate come due ragazzini. Credevo che stavo proprio per morire lì con il suo braccia che stava ancora supportandomi.

Piangeva pure lui e capivo che quella visione del mio caro fratello sapeva tutto della faccenda che mi è portata fin qui. Forse ha visto tutto da lontano e poteva spiegarmi l’origine dell mia ferita mortale ma voleva solo calmarmi perché c’era tanto da dire e non c’era tempo per una spiegazione o una giustificazione.

Abbracciato iniziavo a spargere lacrime perché volevo passare più tempo con lui sotto gli alberi del giardino ma capivo l’inutilità di quel sentimento perché la mia morte era sopra di me, anzi di noi, come uno spettro. Lo guardava e sorrideva. Quasi nessuno affronta la morte affiancato e rinforzato così. Mi dava conforto ed in cambio offrivo il mio addio.

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