Una risposta a Salvatore


Ho letto il saggio breve recente di Antirez, il creatore e mantenitore del popolare progetto Redis, in cui parla della sua esperienza di manutenere un progetto Open Source Software (OSS) da dieci anni in risposta ad un altro mantenitore che è in difficoltà dopo anni di lavoro altruista. Grazie alla visibilità di chi sviluppa progetti Open Source, gli aspetti negativi del lavoro vengono discussi e trattati all’aperto.

Per chi non lo conosce, Redis è un programma che espone un server per il veloce ritrovamento dei dati a cui si accede con una frequenza elevata, fa tante altre cose ma è famoso per quello. Viene utilizzato spesso dai grandi del Web (Facebook, Google, etc, etc) per creare uno strato di cache quando un’operazione di lettura ad una database tradizionale è troppo lento.

Nell’ultima sezione in cui prepara la sua conclusione, Antirez parla del suo periodico senso di Futileness, futilità, in cui crede che il suo progetto sarà sostituita da un’altra più utile soluzione. Questo senso che descrive avevo percepito subito dopo che ho smesso di contribuire al progetto GlobaLeaks dopo poco meno di due anni di lavoro all’interno dell’associazione che bada il progetto. Infine, il suo saggio mi ha lasciato con un senso di nuovo di quella melanconia che potrei descrivere come il desiderio di avere aiutato ma dopo tanto fatica avere poco da mostrare.

Mi pare che Antirez, come me, stia cercando di quantificare l’impatto positivo del suo lavoro. E dopo la rendicontazione, anche se dopo tutti questi anni è contento di avere creato Redis, gli manca qualcosa. Se è solo l’importanza del suo lavoro e la mancanza dell’impatto che portalo sentire così melanconico, serve solo considerare il contesto per capire che entrambi delle cose non sono vere.

Bastano le mie esperienze per confermare che ha molti usi. Al mio primo stage, Redis era in utilizzo come il primo livello di memorizzazione dei segni di traffico malevolo per la rete di Content Protection a Distil Networks e poi un mese fa io ed un collega lo abbiamo utilizzato per dimostrare ad un cliente che potevamo invertire un suo algoritmo di mascheramento con una tabella memorizzata all’interno di una instanza di Redis. Dunque, è utile.

Per capire il suo impatto pensiamo del mondo di oggi. Un fatto che può essere spaventoso è che in questo momento sono vive più persone adesso che in tutta la storia umana. Considerando solo numeri attuali, qualsiasi lavoro fatto e diffuso nel mondo informatico può influenzare e migliorare le vite di più persone che mai.

Se la sua soluzione ha tolto un quarto di un secondo di attesa di risposta al giorno della media utente web, (gli ITU dice che sono 3.5 millardi), ogni anno che il mondo usa Redis il suo lavoro risparmia verso trentamila anni di tempo umano sprecato in attesa per una pagina web. È chiaro che stime così possono essere sbagliate ma si può capire anche quanto cresce quella valore se quel quarto secondo è in realtà un secondo pieno.

Tuttavia, ha scritto uno strumento potente che ha mica i difetti di essere utile e intercambiabile. E anche se rimane la possibilità che un altro scriva una cosa che sostituisce il suo progetto, era lui che ha definito la base di partenza e anche se non lo saprà mai è il suo lavoro e il lavoro di questo tipo che mi ispira a continuare scrivere codice Open Source.