Stare sul pezzo


Tra poco sosterrò un esame di italiano per ottenere una certificazione di livello C1, quindi se vuoi darmi una mano lasciami qui correzioni, suggerimenti, o pareri e saranno automaticamente usati per migliorare il seguente brano.

Tre anni fa ho visto un colloquio che mi ha colpito molto. L’intervistatore ha chiesto al fondatore e CTO del D-Wave Systems, l’azienda che ha avuto molto successo fabricando i primi computer quantum per gli utilizzi pratici, di raccontare la sua storia. Si capiva immediatamente che era un uomo capace, intelligente e motivato e così è comprehensible che sia arrivato ad essere dirigente di uno dei gruppi più avanguardia che c’è.

che mi ha colpito molto. L’intervistatore ha chiesto al fondatore e CTO del D-Wave Systems, l’azienda che ha avuto molto successo fabbricando i primi computer quantum per utilizzi pratici, di raccontare la sua storia. Si capiva immediatamente che era un uomo capace, intelligente e motivato e così è comprensibile che sia arrivato ad essere dirigente di uno dei gruppi più all’ avanguardia che c’è.

Ad un certo punto durante il suo discorso riguardo il fallimento totale degli esperimenti che faceva per il suo dottorato in scienza dei materiali, ha raccontato di aver scelto di investire tempo e energia nella produzione di processori quantum stimando la necessità di dieci anni di ricerca e sviluppo. Il successo è arrivato lentamente e per prendere il volo sono serviti quindici anni di lavoro.

Notava che pochissimi ricercatori iniziavano progetti di durata maggiore di tre anni perché preferivano risultati più veloci per andare avanti con le loro carriere accademiche.

Quando ho visto quel video, ero immerso nel mondo delle criptovalute, lavorando con un amico sulla nostra tesi con una borsa di studio per realizzare un prototipo di Ombuds, cioè un’applicazione mobile che proteggeva i tweet memorizzandoli nel block chain di Bitcoin ed ero convinto che avesse ragione lui e di dovere continuare ad ogni costo anche se tanti dei miei consiglieri mi dicevano che dopo quella borsa non avremmo più trovato né un finanziamento né il modo per continuare il progetto.

Trascorso questo periodo, nonostante ciò, ho realizzato che progettare tanto in anticipo per raggiungere un obiettivo difficile in generale è un buon consiglio. Adesso che ho il concetto nella mia mente lo vedo ovunque. Quest’anno si svolgerà a Milano la trentunesima edizione del torneo più vecchio di Ultimate Frisbee in Italia, e stamattina gli stessi organizzatori hanno concluso il campionato milanese scolastico per 450 ragazzini di scuola media. Dopo tanta cura, sport alternativi al calcio che usano gli stessi campi iniziano a diffondersi in italia.

Un altro esempio notevole per la sua enormità è il Wolf-PAC e la dedizione di Lawrence Lessig per effettuare una riforma costituzionale del collegio elettorale degli stati uniti, del sistema uninominale secco e dei contributi privati alle compagne politiche. Dopo sei anni di attivismo, il progetto ha convinto le legislature di cinque stati a fare parte dell’accordo, servono ventinove stati in più per la maggioranza necessaria per la loro vittoria.

Questi progetti sono sicuramente difficili e impegnativi e può succedere che vadano in porto cogliendone i migliori risultati o che invece falliscano nel più rumoroso silenzio della società.

Quindi tu caro lettore cosa faresti per portar avanti la causa umana con dieci anni in mano? Ho posto a tanti dei miei amici questa domanda e solo gli studenti di medicina percepiscono cosa vuole dire dedicare tanti anni solo per essere capace di aiutare gli altri.

E quando la domanda gira su di me, rispondo che non lo so cosa farei ma francamente dato che fa caldo a Milano, vorrei andare al mare…

Ringrazio Daniele e Giacomo per le correzioni e Giulluame e Aurore per la conversazione che ha nato questo tema.